La theorica niente senza la pratica: dando voce a figure che, nella storia e nel nostro tempo, hanno sentito la necessità di coniugare lesperienza pratica della coltivazione con la scrittura e il pensiero teorico, questo libro riflette sul valore del progetto paesaggistico visto come sintesi e scambio tra queste due dimensioni integrate, frutto di un unico processo interpretativo che si sviluppa coltivando i luoghi. Formato da una raccolta di esplorazioni teoriche e da un repertorio di esperienze nel campo del paesaggio e del giardino, il manuale si propone come strumento di lavoro e di ricerca rivolto a chiunque si avvicini al questo ambito di lavoro e di studio con una attitudine progettuale, con una particolare attenzione per coloro che si muovono nel campo della formazione, secondo quei principi che anche la Convenzione Europea del Paesaggio promuove e sancisce. La prima parte del libro interroga il patrimonio di contributi teorici sul giardino e sul paesaggio in ambito mediterraneo, con lintento di intercettare quei saperi che, attraverso le diverse epoche e culture, compongono un fil rouge legato alle pratiche della coltivazione sul campo. La contaminazione tra teorie e pratiche si traduce nella parte dedicata alla misura del fare, meditando sul valore di passaggi sequenziali come rivoltare la terra, governare le acque, sconfinare, seminare e piantare, osservare il tempo, che afferiscono, attraverso diverse scale e differenti categorie di progetto, al mondo del giardiniere, come a quello del paesaggista. Sette esercizi di coltivazione, esemplificativi dellattitudine alla cura degli ambiti storici e riferibili a luoghi dalla forte connotazione un bosco, un frutteto o una vigna; un giardino, una rovina, un orto e un prato approfondiscono lesplorazione nelle pratiche, che si chiude con una riflessione su un caso studio legato allarcheologia, la Rocca di San Silvestro in Toscana, supportata da un approfondimento botanico sulle piante delle rovine. Att